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Condono edilizio: le novità del 2023

Il condono edilizio è una procedura legale che consente di sanare e regolarizzare costruzioni abusive o non conformi alle normative edilizie vigenti. In sostanza, il condono edilizio offre l'opportunità di ottenere una regolarizzazione retroattiva di opere edilizie realizzate senza le necessarie autorizzazioni o in violazione delle norme urbanistiche in vigore.
Nel seguito dell’articolo andremo velocemente a ripercorrere la storia dei condoni in Italia, successivamente analizzeremo quali sono le casistiche tipiche per cui può essere chiesto il condono e quali non lo prevedono in alcun modo. Ripercorreremo i passi necessari per effettuare la richiesta di condono ed infine vedremo le importanti novità in materia del 2023.

La legislazione del condono edilizio in Italia

Negli ultimi decenni diversi governi hanno emanato leggi che hanno consentito di sanare alcune casistiche di abusi edilizi, ormai molte di queste leggi sono datate oltre un ventennio, tra queste hanno particolare rilevanza:

  • Legge 47/1985 "Norme in materia di controllo dell'attività urbanistico-edilizia, sanzioni, recupero e sanatoria delle opere edilizie" detta anche primo condono;
  • Legge 724/1994 secondo condono che stabiliva criteri legati al tempo, allo stato dei lavori e ai limiti volumetrici delle opere condonabili;
  • legge 326/2003, modificata con legge 191/2004: formalmente l’ultimo effettivo condono edilizio approvato dal parlamento

Quali sono le fattispecie normalmente oggetto di condono edilizio

L'elenco di cosa è oggetto di condono edilizio può variare a seconda della normativa vigente e delle disposizioni regionali, tuttavia, in generale, ci sono alcune tipologie che potrebbero essere condonabili in determinate circostanze:

  • Ampliamenti non autorizzati: se è stata realizzata un'estensione di un edificio o unità immobiliare;
  • Sopraelevazioni non autorizzate: nel caso in cui sia stata costruita senza le autorizzazioni richieste o al di fuori dei limiti consentiti;
  • Realizzazione di balconi o terrazzi: se sono stati realizzati balconi o terrazzi o chiusure senza le necessarie autorizzazioni;
  • Frazionamenti di unità immobiliari: nel caso in cui siano state effettuate frazionamenti o unioni di unità immobiliari;
  • Opere di urbanizzazione primaria: Se sono state eseguite opere di urbanizzazione primaria senza le autorizzazioni richieste.

Ci sono però opere considerate particolarmente gravi e incompatibili con le normative edilizie e urbanistiche che rientrano tra le non condonabili:

  • Costruzioni abusive su suolo pubblico: realizzate su suolo pubblico, come parchi, strade, marciapiedi, aree verdi, spazi pubblici;
  • Costruzioni abusive in zone vincolate o protette: in zone soggette a vincolo paesaggistico, ambientale, storico o culturale, come aree archeologiche, parchi nazionali, riserve naturali, centri storici;
  • Costruzioni abusive che compromettono la sicurezza: le opere che pongono a rischio la sicurezza delle persone o delle strutture, come costruzioni senza fondamenta adeguate, violazione delle norme antisismiche, opere che ostruiscono vie di fuga o accesso ai mezzi di soccorso;

Quale è la procedura per chiedere il condono edilizio

La procedura per richiedere il condono edilizio tipicamente segue i seguenti passi:

  • Verifica della normativa: al fine di comprendere i requisiti specifici, le tipologie sanabili, i termini e le procedure previste;
  • Raccolta della documentazione: titoli di proprietà, planimetrie, relazioni tecniche e ogni altra documentazione rilevante;
  • Richiesta di informazioni: contattare l'ufficio tecnico del Comune o un professionista del settore per ottenere informazioni sulla procedura e sulla documentazione ;
  • Compilazione della domanda: secondo le indicazioni fornite dalla normativa e dal Comune.
  • Presentazione della domanda: consegna della domanda presso l'ufficio tecnico del Comune competente entro i termini;
  • Valutazione e decisione: potrebbe essere richiesto un sopralluogo dell'immobile per verificarne la conformità alle normative edilizie. Successivamente, sarà comunicata la decisione sull'istanza di condono;
  • Pagamento delle sanzioni: Nel caso in cui la richiesta di condono sia accettata, sarà necessario il pagamento di sanzioni amministrative.

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Le novità normative del 2023

Fermo restando che il legislatore nel 2023 non si è ancora mosso per valutare eventuali nuove misure relative a condoni edilizi, le possibilità attuali, quindi, di ricorrere alla sanatoria edilizia in caso di abuso sono, allo stato attuale, molto ridotte.
Particolare rilevanza ha avuto la sentenza del Tar Lazio n. 698/2023, che ha chiarito che una domanda di condono edilizio, seppur presentata secondo casistiche, modalità e tempi previsti dalla legge può comunque essere respinta o rifiutata, in quanto il rifiuto rappresenta una decisione legittima da parte degli organi tecnici dell’amministrazione locale.
Nella fattispecie, la domanda riguardava la sanatoria di un ampliamento volumetrico e ristrutturazione edilizia di un immobile sottoposto a vincolo in un’epoca successiva alla realizzazione dell’edificio legittimo, mentre ha ribadito la possibilità di interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo.
I giudici hanno anche respinto la domanda di risarcimento istanziata dal proponente, affermando che il diniego del condono è un atto legittimo e non può costituire danno alcuno per l’autore dell’abuso edilizio.

Fonti: wikicasa.it, immobiliare.it

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